Life
“Life” | recensione di Annalisa Di Gennaro
“Life. La mia storia nella Storia” è un viaggio che ripercorre le tappe più importanti della vita di Papa Francesco, andando di pari passo con gli eventi della storia, dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale ai giorni nostri, in un mondo sempre più lacerato da quella che il Pontefice definisce da tempo la Terza Guerra Mondiale “a pezzi”. Colpisce l’immediatezza con cui il Pontefice racconta al lettore la propria vita, come se la stesse realmente narrando a ciascuno di noi, da quando, nel 1939, papà Mario e mamma Regina, dalla lontana Argentina, ove la famiglia era emigrata, apprendono via radio dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, del folle piano di sterminio di milioni di Ebrei, e dell’evolversi della guerra che avrebbe portato distruzione e morte. Rimane impressa la determinazione con cui il Papa, avendo chiara consapevolezza di non essere amato da tutti all’interno del Vaticano, per il peso delle sue parole, per il coraggio delle sue azioni e delle sue scelte, decide, pur tuttavia, ogni giorno, dal lontano 2013, di andare avanti con la sua missione che rievoca, sin dal nome che lui stesso ha scelto per sé, il desiderio di perseguire quella purezza e povertà evangeliche tanto care al frate di Assisi. Sembra quasi di vedere il giovane Jorge entrare nella compagnia di Gesù nel 1969, camminare per le vie della sua Argentina instancabilmente al servizio del prossimo, non tirarsi mai indietro, nemmeno negli anni duri del colpo di Stato di Videla e dei desaparecidos, non avere timore di nascondere chi avesse avuto bisogno di protezione, andare alla disperata ricerca di tante persone rapite e barbaramente uccise. Coinvolgenti, in particolare, i racconti dello sbarco sulla Luna nel 1969, della caduta del Muro di Berlino nel 1989, della nascita dell’Unione Europea nel 1992 e dei drammatici attacchi terroristici dell’11 settembre, quando l’Occidente sperimenta, per la prima volta, la propria vulnerabilità. Un Papa, insomma, che, ancora una volta, non ha timore di mettersi a nudo, invitandoci a porre sempre al centro la figura più importante di cui Dio ci abbia fatto dono: Gesù Cristo, “vera via, verità e vita”.
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